di Sukant Chandan, Sons of Malcolm, 1 ottobre 2015Riferimento
alla Siria e approfondimento sul perché Russia (e Cina, India, Brasile,
Iran, ecc) non sono “imperialisti né sub-imperiaisti”.
Con la Russia invitata dal governo siriano ad intensificare l’aiuto per
contrastare e sconfiggere gli squadroni della morte di Gran Bretagna,
Francia e USA nel Paese, nella relativa impennata nella difesa della
Siria che resiste all’attacco imperialista globale combinata da oltre 4
anni, sentiamo riecheggiare le principali potenze della NATO
nell’indicare la Russia quale Paese ‘imperialista’, o di “militarismo
russo”, per citare un noto capo del momento della sinistra inglese.
Nulla del genere. Qui cerco di dimostrare perché non lo sia, e perché la
sinistra occidentale, in realtà imperialista e neocoloniale, cerca di
affermarlo: “Colonialismo, imperi e ‘imperialismo’ sono fenomeni
antichi, la cui natura comune comprende l’acquisizione di terre oltre a
quella originaria, attraverso le violenze, ma il grado di violenza e di
statualità dipende da caso a caso, e varia in funzione dell’impero e del
momento storico. Quasi ogni regione del mondo ha visto imperi per
millenni. Ciò non lo giustifica affatto, è solo un dato di fatto. Sul
piano etico, mi oppongo a tutti gli imperi e colonialismi, alcuno di
essi dovrebbe essere nostro modello oggi, e storicamente soprattutto nel
mondo moderno, molti dei nostri popoli che hanno superato l’eredità di
questi imperi hanno fatto assai peggio con l’esperienza coloniale
tendendo (e continuando) a sostenerlo e celebrarlo, distorcendolo quale
riflesso del colonialismo europeo, e quindi incoraggiandoci a
interiorizzarlo e proiettarlo sugli altri. La genesi di ciò che abbiamo
capito del moderno imperialismo, ovvero lo sviluppo dell’Europa
occidentale e del Nordamericana basato sul moderno
capitalismo/imperialismo, pur condividendo caratteristiche comuni con
gli antichi imperi, come l’acquisizione dei territori oltre la ‘casa’ o
‘patria’ ‘originarie’, le similitudini finiscono qui. Il capitalismo
europeo moderno ha molte caratteristiche specifiche, uniche di per sé e
che non possono risalire agli antichi imperi né possono essere
attribuite a Paesi come la Russia. Ciò è stato ben analizzato da Marx ed
Engels, sviluppato da Lenin e Mao ed altri, e anche se va aggiunta la
teoria decoloniale sulla ‘colonialità’, esistente in gran parte già
nelle teorie di Marx, Lenin e Mao, anche se non bastava, e allo stesso
modo, il decolonialismo ha carenze in alcuni casi, ma non sempre (ad
esempio molti bravi decolonialisti nelle nostre attuali lotte globali
del Sud sono alleati a Morales, Chavez, Maduro, Castro, Lula/Dilma,
ZANUPF, ANC e molti altri) nelle lotte realmente vitali e radicate nella
realtà delle resistenza e liberazione dall’oppressione imperialista.
Lenin
definisce cinque caratteristiche dell’imperialismo moderno, e per
‘imperialismo’ intende, come anche io quando uso questo termine, i
moderni grandi Paesi capitalisti-colonialisti. Passerò su questi punto
per punto e dopo ogni punto sottolineerò come ciò non sia rilevante per
la Russia e gli altri Paesi di cui sopra:
“1) Concentrazione di produzione e capitale, creazione di monopoli che svolgono un ruolo decisivo nella vita economica“;
– Lo Stato in Russia, continuazione dell’élite della sicurezza (KGB) e
militare (Armata Rossa) del periodo sovietico (1917-1991) è in ultima
analisi responsabile della vita economica e politica del Paese, non i
monopoli. Questa élite è intrisa di una concezione del mondo e politica
ostile all’imperialismo.
“2) Fusione del capitale bancario con quello industriale, e
creazione, su tale base del “capitale finanziario” e di un'”oligarchia
finanziaria“;
– Vi è una limitata oligarchia finanziaria, ma non come oligarchia con
qualche ruolo di primo piano nella vita russa; no, sono le classi della
sicurezza e militari che guidano la Russia. L’ascesa di Putin per
l’élite e la leadership russa segnò la fine dell’imperialismo
occidentale che imponeva il saccheggio dei beni dello Stato e l’avvento
al potere di una élite economica totalmente anti-russa che stava
spezzando il Paese. Putin le ha imposto il terrore politico e
l’epurazione.
“3) L’esportazione di capitale distinta dall’esportazione di materie prime, acquista un’importanza eccezionale“;
– Una premessa fondamentale della mia analisi generale è che la Russia
non ha ‘capitale’, nel senso che non esiste il ‘capitale’ dell’Europa
occidentale, Nord America (e Australia), avendo natura completamente
diversa dalla concettualizzazione mondiale del colonialismo moderno,
altro a breve.
“4) Formazione di associazioni internazionali monopoliste capitalistiche che si spartiscono il mondo“.
– La Russia non è e non è mai stata assieme a NATO ed imperialisti, dove
gli imperialisti non accettano affatto il ruolo della Russia sulla
scena mondiale; piuttosto gli imperialisti hanno sempre seguito e
continuano a sviluppare una politica di guerra aperta contro la Russia,
circondandola militarmente e cercando di degradarne gli alleati
mondiali. Tale politica non funziona per nulla!
“5) Completa divisione territoriale del mondo tra le più grandi potenze capitaliste“.
– La Russia resiste in partnership con il Sud del mondo a tale divisione
del mondo da parte delle potenze imperialiste. Alcuni esempi sono il
sostegno politico e militare della Russia alle nazioni
‘latino’-americane come Venezuela e Cuba. I russi compivano
un’esercitazione navale militare congiunta con i venezuelani nel 2007
nelle acque dei Caraibi, una grande vittoria storica del movimento
antimperialista mondiale, tanto è vero che i media imperialisti non
volevano farlo sapere mantenendo uno stretto silenzio. Il Sud mondiale è
assai contento ed in generale felice del sostegno della Russia.
Lenin ha anche sviluppato il concetto delle tre contraddizioni dell’imperialismo:
1. Tra lavoro e capitale (imperialisti capitalisti globali/imperialisti/neo-colonialisti globalisti)
– Nella ‘guerra di classe globale’, la Russia si trova in prima linea
nella difesa del primo interesse della classe operaia globale a non
essere distrutta dall’imperialismo. Analizzo questo più profondamente qui.
2, Tra gli stessi Paesi imperialisti
– La Russia come ogni altro Paese del Sud del mondo cerca di sfruttare
le tensioni tra gli imperialisti a proprio vantaggio, e la Russia così
come la Cina lo fa in genere molto bene.
3. Tra nazioni imperialiste/che opprimono e nazioni oppresse o ciò che alcuni chiamano ‘Sud Globale’ o ‘Terzo Mondo’
– In questa contraddizione, la Russia è chiaramente dalla parte delle
“nazioni oppresse’. Tuttavia, questo non basta ad esplorare e
identificare la natura dell’imperialismo, e se la Russia vi si adatti.
Perché l’imperialismo è molto di più tali cinque caratteristiche e tre
contraddizioni. Quindi, di cosa si tratta? Ciò che rende l’imperialismo
unico e completamente diverso dagli antichi imperi, colonialismi, ecc., è
la concezione del mondo dell’imperialismo moderno e il modo con cui ciò
giustifica le sue operazioni uniche e terribili, terrificanti e
disumanizzanti, e principi ed etica e concezione del mondo
disumanizzanti. Il Capitale di Marx è, in generale, la migliore
analisi della fisica del capitalismo-imperialismo, ma in un
relativamente breve paragrafo della sua opera ultima, il Capitale,
riassume l’unicità di tale oppressione infame: “La scoperta di oro e
argento in America, l’estirpazione, riduzione in schiavitù e
tumulazione nelle miniere della popolazione indigena, l’inizio della
conquista e del saccheggio delle Indie Orientali, la trasformazione
dell’Africa in un labirinto per la caccia commerciale dei neri, segnano
l’alba rosea dell’era della produzione capitalistica. Questo idilliaco
procedere è il culmine dell’accumulazione primitiva“. Qui vediamo
quanto irrilevanti siano le etichette ‘imperialiste’ su Russia, Cina e
altri. Il capitalismo esiste in Russia e in Cina e francamente esiste in
varia misura in tutti i Paesi del mondo. Tuttavia, è solo l’esperienza
coloniale-capitalista-imperialista europea che vediamo che tale sistema
si basa su ciò che Marx descriveva: sterminio di intere popolazioni
indigene; riduzione in schiavitù di masse trattate come bestiame (‘beni
mobili’ della schiavitù) dei popoli africani; svuotamento di intere
regioni del mondo della loro ricchezza. Marx è schietto: QUESTA è l’alba
di tale sistema. In altri ambiti, Engels afferma che l’oppressione
delle donne e delle ragazze è anche un aspetto fondamentale di tale
sistema, con lo sterminio di massa di donne e ragazze nel Medioevo parte
integrante del processo di ‘accumulazione primitiva’ del sistema
imperialista, lo sterminio delle donne nel Medioevo era parte integrante
dell’oppressione dei contadini e del furto delle terre comuni e della
terra coltivata da loro. Nessun altro potere prima o dopo ha computo
tale combinazione di atti, e questo è ciò che rende l’imperialismo
estraneo alla Russia, in realtà la Russia guida il sostegno all’umanità
nel respingere tali oppressioni imperialiste.
Tuttavia,
il quadro è ancora incompleto. Ed è qui che la teoria decoloniale è
importante per sposare l’approccio antimperialista, e allo stesso modo
approccio e analisi antimperialista vanno sposate a teoria e analisi
decoloniale. Senza questo accoppiamento, entrambi s’indeboliscono e
corrono il pericolo di negare se stessi. Perché l’impatto
dell’imperialismo/ moderno colonialismo sui rapporti tra esseri umani e
tra esseri umani e mondo e universo, su questo tema universale, conduce
anche al genocidio mentale dei sistemi di credenze non/pre-coloniali.
Ciò non vuol dire che i sistemi di credenze pre-coloniali fossero
essenzialmente buoni e liberatori, anche possono essere opprimenti va
ammesso che tutti i sistemi pre-coloniali non sono comparabili
all’oppressione concettuale e fisica dell’imperialismo moderno. La
teoria decoloniale ci aiuta ad evitare i contagi coloniali, come ad
esempio il riciclaggio dei suprematisti coloniali europei in vesti
bianche e nere, come appare nelle immagini speculari della supremazia
coloniale musulmana (Fratelli musulmani e formazioni di al-Qaida/SIIL),
indù (Bjp e RSS), Sikh (Khalistan, ecc), e in altre vesti. Anche nelle
esperienze socialiste e nei processi antimperialisti è importante capire
che non si può desiderare il contagio coloniale dei propri popoli,
Paesi e lotte di liberazione, ma che solo attraverso il ‘lavoro attivo’
nelle realtà della lotte di liberazione, resistenza e difesa dei nostri
popoli possiamo applicare un progetto di liberazione olistica.
In conclusione: se si ha mente acuta e si osserva la natura del moderno
colonialismo/capitalismo/-imperialismo ‘europeo’/ ‘occidentale’/’di
democrazia occidentale’ si vede chiaramente come inapplicabile sia verso
Russia e Cina, ecc. Purtroppo la sinistra imperialista/occidentale e
occidentalizzata resta sempre alla coda degli imperialisti, quasi sempre
riecheggiando concetti e realtà politiche dell’oppressione imperialista
nel mondo. Considerano la Russia pari all’imperialismo, di conseguenza
sostengono che sia ‘militarista e imperialista’. Gente come J. Sakai
nella sua opera molto importante sui ‘Coloni’, Marx ed Engels e Lenin
hanno osservato che il sistema imperialista potrebbe funzionare solo
comprandosi una parte considerevole della classe operaia del centro
imperialista, in modo da allontanare la potenziale simpatia per la
classe operaia globale e i popoli che combattono l’imperialismo,
fungendo e continuando a fungere da minaccia.
Così l’imperialismo cerca sempre di ‘razzializzare’, o escludere
dall’umanità o mettere nella ‘zona del non-essere’ (Fanon) tutti i
popoli che vuole attaccare e distruggere, e gli assalti razzializzati
più feroci ricadono sui popoli più scuri, ma anche i popoli dalla pelle
assai meno scura possono sempre finire nello stato di disumanizzato
pronto per la distruzione, come alcuni ‘bianchi’ o anche ‘biondi’ parte
costituente dei popoli di Afghanistan, Libia, Palestina, Iraq, Ucraina
orientale e anche i russi, come apertamente indica il metodo
disumanizzato della supremazia bianca imperialista. Come in ogni nostro
Paese, ci sono problemi di razzismo in Russia, ma la Russia ha una
leadership che fornisce anche quadri che lo respingono, esempi sono le
alleanze della Russia con i leader dell’Africa (Mugabe e altri sono gli
alleati più stretti); critica e ostilità alla supremazia razziale, ad
esempio nella forse più importante manifestazione di unità e forza della
Russia insieme agli alleati (Zimbabwe, Sudafrica, India e altri) nel
70° anniversario della vittoria contro il fascismo, quando Putin ha
dichiarato: “Non dobbiamo dimenticare che le idee della supremazia
razziale e dell’esclusività hanno provocato la guerra più sanguinosa di
sempre“. E infine, ma sicuramente non meno importante, la Russia
guida sulla scena mondiale la difesa delle nostre Patrie dagli
imperialisti. Ciò che è necessario è un’unità MAGGIORE tra la Russia e i
più grandi e assertivi Paesi del Sud Globale e l’intera comunità del
Sud globale, e questo si sviluppa rapidamente.
Il rinnovato impegno della Russia nella difesa della Siria contro il
progetto di distruzione degli squadroni della morte imperialisti, in
alleanza con Iraq e Iran, è un importante sviluppo per l’esistenza e la
liberazione delle nostre Patrie. Abbiamo bisogno di altri patti militari
difensivi tra i nostri Paesi, abbiamo bisogno di alleanze militari più
strategiche tra i nostri Paesi per respingere e sconfiggere una volta
per tutte tale sistema genocida suprematista. La Russia e altri non sono
imperialisti, sono l’avanguardia della nostra difesa dai veri
perpetratori delle peggiori violenze mai visite dall’umanità in questi
ultimi 500 anni. Tali oppressori devono essere sconfitti e lo saranno
solo dalla Russia e altri stretti nostri alleati, e il nostro compito è
difendere le alleanze positive nell’unità o nella costruzione di una
maggiore unità.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
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