lunedì 23 gennaio 2017

Stati Uniti: che fare?

Quello in atto negli Stati Uniti è uno scontro tra diverse fazioni delle classi dominanti, con visioni politico-strategiche differenti.

Da un lato abbiamo la fazione liberal, in cui è confluito il movimento neocon, che fa riferimento tra altri a Soros e al clan Clinton, e che punta a destabilizzare il mondo per riaffermare la propria supremazia, e a cercare lo scontro diretto con la Russia.

Dall'altro abbiamo l'amministrazione Trump, una nuova destra nazionalista e conservatirice, tendenzialmente isolazionista, che punta a risollevare economicamente il paese, alla distensione con la Russia e a una minore intrusione negli affari esteri, per, probabilmente, prepararsi allo scontro con la Cina, il vero gigante che si affaccia sul mondo.

Questo scontro tra fazioni della borghesia apre possibilità di lotta per le forze realmene progressiste.

Le manifestazioni di piazza, egemonizzate dai liberals, vanno criticate nella loro forma.
Vanno criticate le varie Madonna e il falso femminismo che portano avanti, va fatta rimarcare l'assenza di manifestazioni quando Obama bombardava il mondo, vanno svelate le interferenze dei servizi segreti, i manifestanti pagati da Soros, il comportamento dei media,...

Va però valorizzata la presa di coscienza collettiva, la voglia di fare lotta politica della gente, così come le giuste rivendicazioni in una società, quella statunitense, ancora molto bigotta, profondamente razzista e patriarcale.

I movimenti progressisti devono sapersi smarcare attaccando entrambe le fazioni della borghesia attualmente in lotta tra loro, ed entrare nei movimenti popolari per portarvi le idee più avanzate e smascherare l'ipocrisia dei democratici.

Il male più grande era la Clinton, ha perso, bene.
 
Ora però c'è Trump, un miliardario legato a doppio filo con il sionismo, presidente della maggiore potenza imperialista del mondo, e la lotta dei lavoratori e delle comunità statunitensi deve continuare portandosi a un livello successivo.
In questo momento ci sono le possibilità di creare coscienza di classe tra le masse, ed è importante lottare anche sul piano dell'antirazzismo e dei diritti civili, perché dalla guerra tra poveri ci guadagna sempre solo la borghesia.
Mentre la lotta degli antimperialisti alle nostre latitudini deve continuare sapendo sfruttare la brutta immagine che gli USA sembra stiano creando in ampie fette della popolazione occidentale.
 
Amedeo Sartorio 23.01.2017