martedì 12 aprile 2016

Usare la bandiera dell'antifascismo per servire gli interessi dell'imperialismo. Un esempio di propaganda mascherata diretta contro i comunisti e l'Iran.


Qualche tempo fa mi sono imbattuto in un libro di Walter Laqueur, autore a me allora sconosciuto, intitolato: "Fascismi/Passato, presente, futuro", incuriosito, l'ho comprato ed ho cominciato a leggerlo.
Il fascismo al potere, come lo ha giustamente definito la XIII sessione plenaria del Comitato Esecutivo dell'Internazionale Comunista, è "la dittatura terroristica aperta degli elementi più reazionari, più sciovinisti e più imperialisti del capitale finanziario".
Se si tiene buona questa definizione generale di fascismo, sebbene risalga all'epoca hitleriana, bisogna constatare che alcuni "fascismi" esistono ancora; emblematico è il caso di Israele, che con la sua politica imperialista, militarista, totalitaria e razzista, rientra in questa categoria.
Già molto critico sui capitoli storici del libro, sono rimasto inorridito dal contenuto di quelli che parlano di "fascismi contemporanei". Laquaeur, quando parla di fascismi moderni, accusa di fascismo l'Iran della Rivoluzione Islamica, accusa di antisemitismo i partigiani della causa palestinese e la sinistra comunista, presenta come un problema "fascista" l'estremismo islamico, che riconduce però al clero sciita a guida iraniana, dimenticandosi del wahabismo e delle dittature sunnite,...

Vi propongo alcuni brevi estratti, e metto in guardia i lettori a non prendere per buono tutto ciò che si autoproclama "antifascista", a partire dall'ipocrita partecipazione dell'attuale "centrosinitra" italiano alla Festa della Liberazione.
È svuotando del suo contenuto l'antifascismo, gettando accuse di fascismo a chiunque non la pensi come te, che le politiche realmente fascisteggianti prendono forza e si legittimano.


"Pur scatenando azioni e propagnada antisemite, i comunisti lo facevano in un certo modo rituale, cioè sotto le sembianze dell"antisionismo"."

"Anche se la vittoria khomeinista in Iran ha incentivato lo slancio fondamentalista in numerosi paesi islamici, il radicalismo sciita professa una dottrina e una pratica diversa da quella sunnita(...) I governanti sciiti sono ritenuti settari dai fondamentalisti sunniti, che non riconoscono affato l'Iran come modello. Esiste perciò un'inconfondibile affinità tra fascismo e islam radicale."

"Nella Germania del 32-33 si reclutavano gli effettivi dei reparti d'assalto trai plebei e il sottoproletariato: i delinquenti di Teheran che formavano e formano la spina dorsale del movimento dei mullah sono motivati dalla medesima mentalità."

"A differenza delle dittature di vecchio stampo (e delle tirannie asiatiche), l'islam radicale (Iran) pretende obbedienza assoluta. Esso non controlla solamente le attività politiche dei cittadini ma tutte le loro attività, incluse quelle del tempo libero. La sfera privata è ridotta ai minimi termini: per molti aspetti, il suo totalitarismo supera perfino quello a cui aspiravano i fascismi europei."










"Se ai tempi dello Scià l'Iran si stava sviluppando decentemente, come mai una dittatura teocratica è riuscita a scalzarlo?"

"L'Iran ha assunto il ruolo guida nelle attività terroristiche in diverse parti del mondo, organizzando campi di addestramento, fornendo armi e aiuto logistico ai gruppi di terrore in Libano, Egitto e altre regioni africane e mediorientali."

"Infine, i fondamentalisti si preoccupano per il grande Satana occidentale (come faceva l'URSS), ignorando che nel frattempo sono emersi altri centri di potere mondiale."

"(...)in Russia non esistono divisioni nette tra la destra conservatrice "rispettabile", e gli estremisti, e tra l'estrema destra e i neocomunisti. Dopo l'iniziale slancio democratico degli anni 89-90, la politica russa ha virato decisamente a destra. La crescente polarizzazione trovò la sua espressione più clamorosa nel tentativo di golpe ai danni di Gorbacev nel 1991."



Amedeo Sartorio, 12 aprile 2016

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